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aggiornamento   Circolare informativa dell’attività del Club (n.4/2003)  

1° Raduno Internazionale Biturbo                       (alcuni momenti del raduno)

 

Grande affluenza di partecipanti (36 autovetture), ed entusiasmo senza limiti hanno caratterizzato la buona riuscita della prima esperienza internazionale del Biturbo Club Italia,  soprattutto grazie all'aiuto e alla collaudata organizzazione di Mike Hofer.

Dopo il ritrovo dei primi equipaggi nella serata di venerdì, siamo stati ospiti di un rinomato quanto raffinato ristorante nel centro storico di Castelvetro.

La giornata del sabato sarebbe rimasta offesa a causa della palese indifferenza dimostrata ancora una volta dalla Maserati - in questa occasione aggravata dalla circostanza che alcuni equipaggi hanno coperto notevoli distanze, attraversando mezza Europa, per giungere a Modena, mentre alcune "persone" non sono state in grado di fare neanche un passo incontro alla passione che i partecipanti hanno dimostrato.

Si rifaranno i partecipanti con le attenzioni che i venditori dei marchi concorrenti dimostreranno loro senza preoccuparsi se siano dei potenziali clienti, perché forse ancora a Modena non se ne sono accorti, ma sono tutti potenziali clienti (persi in questo caso).  

Per fortuna, come diceva il grande Principe De' Curtis, oltre ai Caporali ci sono anche gli Uomini, ed in questo caso di grandi uomini si tratta:

calorosa l'accoglienza ricevuta dal signor Mario Righini che ci ha aperto le porte alla sua prestigiosa collezione di autovetture; ed ancor più calorosa l'accoglienza ricevuta dal signor Matteo Panini che ci ha consentito di visitare la sua collezione salvata dalle aste e conservata con cura, dotata inoltre, della presenza di alcuni prototipi Maserati.

La giornata si concludeva poi con cena di gala e premiazioni per le prove di abilità del pomeriggio, vinte dal nostro socio Vladimiro Cabizza davanti al Croato Jerbic e al tedesco Kress.

La domenica mattina il raduno si concludeva con la visita al museo privato Stanguellini, dove nel piazzale antistante si è poi concluso il raduno con i saluti e le foto di rito.

Devo però a questo punto fare una considerazione verso i soci del Biturbo Club Italia assenti: erano 19 gli equipaggi tedeschi presenti contro i quindici degli italiani di cui solo 10 del Biturbo Club Italia; ora se devo trarre le mie considerazioni devo presupporre che avendo 52 soci iscritti e solo 10 che partecipano ai raduni deduco che le manifestazioni d'incontro non sono gradite e non interessano.  Se fossimo stati presenti solo come Club Italiano ci sarebbero stati 10 equipaggi; non mi sembra un numero da Club che ha la presunzione di ritagliarsi uno spazio di importanza e rivendicare la propria presenza nei confronti della Maserati. 

 

 

8° Raduno Biturbo Club Italia

 

A presto vi verrà recapitata la scheda d'iscrizione per partecipare all'ottavo raduno organizzato del Biturbo Club Italia in collaborazione con il Club Storico Faentino.

Per l'occasione, insieme alla solita gita in luoghi suggestivi e storicamente interessanti, stiamo cercando di ottenere il permesso di visitare lo stabilimento di F. 1 della scuderia Minardi!!!

 

 

E' morto Alejandro De Tomaso

E' morto mercoledì mattina a Modena l'industriale italo-argentino Alejandro de Tomaso.

Alejandro De Tomaso nasce a Buenos Aires il 10 luglio 1928. Suo padre è un eminente uomo politico più volte ministro e candidato alla Presidenza.  Sua madre appartiene ad una delle famiglie più facoltose dell'agricoltura in Argentina. Un legame con la sua terra che non si è mai interrotto come il simbolo della De Tomaso sta a dimostrare.

Altro non è infatti che la forma del ferro per marchiare i cavalli della "estancia" della famiglia della madre con sullo sfondo la bandiera argentina.

Ma la passione per le corse con il passare degli anni crebbe a tal punto che Alejandro decise di cambiare vita e in pochi mesi lasciò sia gli studi che l'Argentina.

Arrivò in Italia a 27 anni e l'unica città dove uno spirito come il suo potesse andare era Modena. Nel 1955 e nel 1956 guidò per la Maserati e nelle tre stagioni successive per la Osca.
Ma un'altra volta sentì la voglia di cambiare e fu così che fondò la sua casa automobilistica: era il 1959. Le officine nascono a Modena in località Albareto e dopo altri successivi spostamenti approdarono alla sede attuale di viale Virgilio all'angolo con la via Emilia nel '73.
Le prime realizzazioni spaziavano dalla formula junior a un progetto Indianapolis passando per una Formula 1 equipaggiata con un motore a 8 cilindri studiato dall'ingegner Massimino.

Le prime vetture sport sono del 1962. De Tomaso era allora ancora molto legato al nome Osca, una società creata dai fratelli Maserati dopo la cessione del loro marchio alla famiglia Orsi. Perciò la Osca diventa la fornitrice delle prime barchetta De Tomaso con due motori: un 1100 molto semplice e un due litri a doppioalbero con camme in testa.

Nell'ottobre 1963 la De Tomaso si fece conoscere dal grande pubblico. Al Salone dell'auto di Torino venne infatti presentata la spider "Vallelunga" caratterizzata da un telaio monotrave centrale. Una caratteristica che si ritroverà anche sulla "Mangusta" e sulla "Guarà", la De Tomaso del duemila.

Il connubio con la Osca si avviava al termine già prima che sulla Vallelunga si decidesse di montare un motore Ford da 1500 cc. Nonostante queste caratteristiche tecniche innovative la "Vallelunga" venne però prodotta soltanto in 56 esemplari perché non riuscì mai ad essere una macchina da corsa per la motorizzazione insufficiente, né una gran turismo per le finiture non impeccabili.

Il telaio monotrave rimane comunque una tappa fondamentale nella storia di De Tomaso, quasi il marchio di questa "estancia" sulla via Emilia.

Alejandro De Tomaso dopo la Vallelunga provò a creare un modello da competizione con un grosso motore, un'idea che sedusse anche il designer americano Pete Brock, autore della Hino Samurai e della Cobra Daytona.

Realizzata dal carrozziere Fantuzzi la "P-70" venne presentata al Salone di Torino nel 1965 con un motore V8 Ford da 5 litri. Al salone Ginevra venne presentata nel '66 un'altra barchetta con un motore a 8 cilindri da due litri creata da Giorgetto Giugiaro che nel 1965 aveva iniziato a lavorare alla Ghia, la carrozzeria torinese che nel 1967 verrà acquistata dalla De Tomaso.

L'alleanza De Tomaso-Giugiaro darà alla luce sempre nel 1966 al Salone di Torino la "Mangusta". Un design aggressivo quello della "Mangusta" che venne messa in vendita con due motorizzazioni: 4728 cc e 306 cavalli per l'Europa, 4949 cc per 230 cavalli per la versione americana.

E proprio oltreoceano finiranno ben 280 delle 400 "Mangusta" che furono prodotte tra il 1967 e il 1970. Un successo improvviso che spinse la Ford ad entrare prepotentemente nell'azionariato della casa di Modena rilevandol'ottanta per cento delle azioni. La Ford voleva

una nuova berlinetta: sarà la Pantera.

Disegnata dall'americano Tom Tjaarda la Pantera ebbe moltissime versioni dalla 3 litri denominata "290" alla GT4 da 5700 cc e oltre 500 cavalli passando per la GTS da 350 cavalli. La Pantera è rimasta sino a pochi anni fa l'unica vettura a motore centrale e scocca portante prodotta in numericosì alti. Cifre di produzione mai toccate dalla De Tomaso e che nessuno a Modena aveva fino ad allora realizzato: 2500 vetture l'anno. Anche nelle gare su pista la Pantera si dimostrò subito imbattibile riuscendo di arrivare seconda nel 1972 nel campionato Gran Turismo grazie alle vittorie di Mike Parkes a Imola e di Clay Regazzoni a Hockenheim.
Nel 1973 vennero cedute alla Ford le due carrozzerie torinesi Ghia e Vignale dove venivano prodotte le Pantera ma Alejandro si riprese la totalità delle quote azionarie della De Tomaso.

Nello 1970 era nel frattempo uscita una nuova vettura dalle officine De Tomaso: la Deauville a cui farà seguito due anni più tardi la Longchamp. Sempre nel 1972 c'è l'acquisizione della Benelli.

Tre anni dopo Alejandro aggiunge un altro mattone al suo castello: la Maserati.

 

La Citroen, che controllava la casa del tridente, attraversava in quegli anni una profonda crisi. La Peugeot decise così di acquistare il marchio della "due cavalli" ma decise di vendere la Maserati. Alejandro non si lasciò sfuggire l'occasione e con l'aiuto del Gepi rilevò nei due anni successivi sia la Maserati che la Innocenti. La Mini disegnata da Bertone
venne così ereditata da Alejandro. Il 10 luglio del 1981 venne stretto un accordo con la Daiahtsu per la fornitura di centomila motori, un accordo straordinario che arriverà addirittura creare a 120 mila unità.

Nello stesso anno venne acquistata la Moto Guzzi. Nel 1979 debutta la Maserati Quattroporte (AM330) con un motore a 8 cilindri da 4700 cc, che verrà venduto anche all'allora presidente della Repubblica Sandro Pertini.

Il 1981 è l'anno del Biturbo Maserati. La sua creatura più celebre. Nel 1984 Lee Anthony Iacocca arriva a Modena dopo aver lasciato la Ford e chiede al suo amico Alejandro di creargli un coupè convertibile: la Chrysler-Maserati TC. Verrà prodotta in 7500 esemplari tra il 1987 e il 1990 per il mercato americano negli stabilimenti della Innocenti dove si costruivano in quegli anni anche le carrozzerie delle Maserati.

Nel '90 viene ceduto il 49 per cento della Maserati alla FIAT. Nel 1991 anche la Benelli viene ceduta. Nel 1992 viene venduta, ad un appassionato tedesco, la penultima Pantera, l'ultima è esposta nel museo.

Nel 1993 un ictus ha colpito Alejandro, i medici gli diedero meno dell'uno per cento di possibilità di salvarsi. Mentre lottava per la vita decise di salvare la sua creatura. Per fare ciò rinunciò alla Maserati che cedette integralmente a FIAT. Due anni dopo anche la Guzzi si staccò da Alejandro. Nacque in quegli anni travagliati la "Guarà".

De Tomaso è oggi l'unico marchio automobilistico totalmente italiano indipendente. Il suo fondatore si è spento la mattina del 21 maggio dopo una vita intensa e dedicata al mondo dei motori, lasciando una firma indelebile nel mondo delle quattro ruote e il rimpianto di migliaia di appassionati.

 

 

Raduni e incontri 2003

 

Ecco come al solito sottoposti alla vostra attenzione gli incontri e i raduni più interessanti nei quali troverete come partecipanti anche i Soci del Biturbo Club:

 

data            manifestazione/località                                                 organizzatore                                    ______

 

15/06            Meeting vetture Gran Turismo - Desenzano (BS)    Club Peschiera Motori 045/7553700

 

15/06            Vignola - Nonantola (MO) - Raduno turistico            MH Team 0536/811798 

 

22/06            Raduno Maserati - Grazzano Visconti (PC)                        Alfieri Maserati Club 02/9690539

 

05/07            Supercar in notturna - Misano Adriatico (RN)    Club Peschiera Motori 045/7553700

 

06/07            Modena - Abetone - Raduno con prove abilità   MH Team 0536/811798 

 

13/07            Circuito formula Driver - Fano (PU)                                    Scuderia HF 0541/621986

 

20/07            Rievocazione storica Vergato - Cereglio (BO)    GS - Bologna

 

15/09            Raduno delle nonnette - Faenza (RA)                Club Storico Faentino e Biturbo Club

11/10   21° Memorial  Bisulli - Regolarità UISP                Rally Driver Team 0541/621986

 

Vendo

 

Coupè carb.        Marciante viene ceduto gratis a chi ha intenzione di ritirarlo - Loc.Riccione (RN)

Tel. Sig, Nanni Franco  0541/647405

 

RACING          esemplare n.129 trattative riservate - Sig. Filoni Vincenzo Località Avellino

                                    Tel.0825/30782 cell.347/6347533       

 

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Sito Internet: http://www.biturboclubitalia.it                        Indirizzo E-mail: biturboclubitalia@fastwebnet.it

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